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EsotericArte

dicembre 8, 2018

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EsotericArte, un affascinante viaggio tra esoterismo, simbologia e numerologia di e con Elio Crifò, anche autore dell’omonimo libro, e la partecipazione straordinaria del prof. Piergiorgio Odifreddi, uno dei filosofi e matematici più interessanti del nostro tempo, diretti in scena da Massimiliano Vado.

L’Arte, la Cultura e il Pensiero sono le vere droghe dell’uomo, quelle sostanze stupefacenti che fanno approdare in mondi sconosciuti, in emozioni psichedeliche, in “sballi” che non finiscono mai. Che senso ha creare un’opera d’Arte? Perché abbiamo edifici costruiti con il senso dell’otto? Perché abbiamo Cattedrali con la filosofia del tre? O palazzi con giochi geometrici, proporzione auree e disposizioni astrali e cosmologiche? Che cosa unisce Stonehenge con Picasso, e Bach con i Deep Purple, i Genesis? Perché abbiamo una grande quantità di mosaici, affreschi, edifici e sculture, ricoperti di simboli alchemici, gnostici, cabalistici che ancor oggi risultano incomprensibili e misteriosi?

EsotericArte è uno spettacolo che, attraverso un percorso non convenzionale ed emozionante, risponde a queste domande conducendo il pubblico all’interno dei mille anni del Medioevo.

In un Paese come il nostro, ricco di leggi massoniche e di studiosi di esoterismo, è strano che nessuno riesca a decifrare nulla. Come nelle stragi esistono depistaggi, così anche nella nostra Storia dell’Arte. Addirittura in certi luoghi archeologici è stata praticata la damnatio memoriae, ossia la cancellazione di qualsiasi traccia tramandabile ai posteri, in modo da non rendere più decifrabile la simbologia in essi contenuta.

Elio Crifò guarda alcune delle più grandi opere del Medioevo con un occhio diverso, mettendone in evidenza particolari caratteristiche e “vedendo” le opere da un punto di vista esoterico. Grazie ad una proiezione che abbraccia l’intero palcoscenico, gli spettatori entrano nell’Arte italiana medievale e a volte vi entrerà anche l’attore, che interagirà con le opere, ci scherzerà su, ci spiegherà i simboli, ci racconterà le storie e le vicende di alcuni Re, le vicende della “pornocrazia romana”, delle visioni di Jung, dell’esoterismo di Dante. Un viaggio “pulp” nell’Arte, che parte da Ravenna e i suoi mosaici, e si conclude sulla tomba di Dante a Ravenna, compiendo così una narrazione esoterica circolare.

In questa serata speciale, si aggiunge la partecipazione di Piergiorgio Odifreddi che stupirà il pubblico, svelando i rapporti tra uomo e numeri, tra matematica ed Arte, tra geometria e religione. Il professore analizzerà alcune opere esposte da Crifò svelandone le relazioni intime che legano la sezione aurea e la successione di Fibonacci alla musica, all’architettura, alla filosofia, alla religione.

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Una platea composta fra l’altro (è un vero piacere poterlo descrivere) da giovani uditori. La cultura può essere un grande divertimento ma deve rimanere un esercizio di profonda responsabilità per chi ne fa un mestiere perché le giovani menti che esplorano il suo mondo possano essere orientate alla scoperta del bello e al gusto della ricerca stessa.
Elio Crifò ha proposto il proprio viaggio fra edifici monumentali, affreschi, mosaici e misteri architettonici in chiave ironica e burlesca, quasi a voler contrastare con l’imponenza dei temi trattati. Argomenti aperti e mai chiusi nettamente durante lo spettacolo ma lasciati decantare nell’anima degli spettatori come pillole di stuzzicante interesse artistico pronte a solleticare la fantasia dei più temerari.
A fare da contro canto al compìto padrone di casa c’è stato un disinvolto quanto accattivante Piergiorgio Odifreddi che ha il dono di rendere semplici le argomentazioni più complesse. Il suo compito è stato quello di omaggiare, con il minor disincanto possibile, gli elementi che nelle loro unicità hanno reso grandiose opere d’arte più o meno misteriose.
Il gioco a 2 voci fra arte e scienza ha seguito in “EsotericArte” un andamento che potremmo definire binario permettendo al pubblico, una volta compreso il meccanismo, di prevedere gli incastri e gli scambi fra i 2 mattatori in scena. L’uno dedito ad accendere le attenzioni del pubblico sulle specificità e l’altro a indagare sulle visioni globali. 2 facce di una stessa medaglia perché, come è stato suggerito nel corso della serata, se non riconosci i simboli non riesci a riconoscere l’insieme.

fonte: https://theparallelvision.com/2018/11/28/recensione-esotericarte-al-teatro-sala-umberto/

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Si può fare uno spettacolo con matematica e filosofia mettendoci in mezzo anche del latino? Si, si può fare. Elio Crifò ha scritto “EsotericArte”, grazie al progetto artistico di Stefano Baldrini e alla regia di Massimiliano Vado, aiutato anche dalla presenza del professor Piergiorgio Odifreddi, matematico, logico e saggista, ha messo in scena uno spettacolo diverso da tutti. Numerologia, esoterismo, simbologia, religione e, i Genesis, ma anche i Deep Purple, Bach e altri ancora.
Bellissima idea di spettacolo, forse un po’ difficile per chi non sa nulla di matematica, numerologia e architettura, ma molto interessante e ricco di spunti di studio, di curiosità.
Molto bravi Elio Crifò e Piergiorgio Odifreddi, chiari, empatici e simpatici. Mai noiosi, nonostante il tema e che ci invitano a guardare oltre, a capire, a studiare, a non cadere nella trappola di chi vuol nascondere tutto, di chi non vuol farci vedere. E anche i Genesis(dal latino nascita, creazione), nella loro Firth of Fifth concordano con i due:
il cammino è chiaro
Sebbene nessun occhio può vedere
Il corso tracciato molto tempo fa
E così con dei e uomini
Le pecore rimangono nel loro recinto
Sebbene molte volte hanno visto il modo di andarsene”.

fonte: https://www.cultursocialart.it/lincanto-di-esotericarte-alla-sala-umberto/

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Dall’arte bizantina al Duomo di Modena, la Bibbia di pietra, e al criptico mosaico della cattedrale di Otranto. E poi il Dodecaedro stellato nella basilica di S. Marco a Venezia e il misterioso tempio kabalistico della Salute sul Canal Grande. Senza dimenticare le auliche digressioni oltre il medioevo, da Jung e Nabokov fino alla lirica di Ezra Pound. Tutto all’insegna dell’unione tra significati. La parola simbolo, la cui etimologia deriva dal greco συμβάλλω, ovvero “mettere insieme”. EsotercArte mette insieme i sentieri della storia dell’arte e della scienza, tessendo la trama di un viaggio seducente attraverso i meandri del sapere.

fonte: https://www.contrappunti.info/novita/il-fascino-dei-simboli-illumina-la-sapienza-del-medioevo/

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La teatralità irriverente dell’attore e regista romano Crifò si scopre avere un interlocutore, un’antitesi nel senso dialettico della parola, un’opposizione con la quale evolvere il proprio discorso e forse giungere ad una sintesi, un superamento dei contrari: Piergiorgio Odifreddi prende posto dinanzi al secondo scrittoio situato al lato opposto del palcoscenico. Quello che va in scena durante la serata è un Docu-Spettacolo messo in atto mediante una dialettica costante tra le due voci agli antipodi per stile e carattere rappresentazionale.

La pluralità e la divisione sono l’essenza della conoscenza umana. Alla logica unitaria di Crifò, Odifreddi oppone la pluralità frastagliata ed atomistica del mondo. Alle origini l’uomo aveva una visione unitaria degli elementi e dei fenomeni, e questo perché non era ancora abbastanza maturo; non possedeva ancora quella sensibilità induttiva ed osservazionale che gli avrebbe concesso, in futuro, di scovare nel mondo le tracce di una differenziazione intrinseca alle cose. Non si tratta di far convergere tutto il divergente in un unico punto iniziale o finale che sia, bensì di considerare ognuna di questa molteplici manifestazioni come unica in se stessa.

Anassagora, Leucippo, Democrito, Lucrezio lo avevano percepito sin da subito; ci sono voluti secoli perché finalmente nel IX secolo affiorasse con solidità scientifica la teoria atomistica, quando anche l’arte in quel periodo scopriva il puntinismo, quintessenza espressiva di una concezione pluralistica degli elementi essenziali. E proprio come un dipinto puntinista, così funziona la nostra percezione stessa dei fenomeni nel reale: da lontano, con occhio superficiale, ci sembra che in questa grande tela tutto sia unito, monolitico, continuo e senza interruzioni; ma avvicinandoci sempre più al particolare, si scorge che l’unità apparente è in realtà data dalla convergenza armonica di sotto-unità minimali.

fonte: http://www.theserendipityperiodical.it/2018/11/20/elio-crifo-e-piergiorgio-odifreddi-in-esotericarte-tra-numerologia-ed-esoterismo-medioevale/

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Elio Crifò e Massimiliano Vado: “L’arte è un bisogno; è necessaria in modo ecumenico”

Abbiamo colto l’occasione di porre qualche domanda all’autore e attore Elio Crifò e al regista Massimiliano Vado per scoprire qualcosa in più di “EsotericArt”, che andrà in scena il 19 novembre alla Sala Umberto capitolina.

I nostri due protagonisti ci raccontano le loro impressionicirca la relazione tra arte e numeri e, inoltre, tra l’arte che in questo caso viene inserita in un contesto teatrale.

Dalle risposte secche ne captiamo che il fulcro dei pensieri verte sia sulla valenza della cultura, sia sull’attenzione e sul significato dei numeri che, a loro avviso, sono da non sottovalutare, poiché contengono tanti collegamenti e accezioni.

Crifò e Vado dunque si sono confrontati riuscendo a portare sul palco l’egregia opinione del Professore Odifreddi, il quale spiegherà al pubblico le sue scienze esoteriche.

L’attore e regista Vado quindi si è avvicinato alla regia di “EsotericArt” con interesse e delicatezza. A noi non resta che attendere l’appuntamento di lunedì sera in cui ci troveremo immersi nella meraviglia dell’arte.

 

Elio Crifò e Massimiliano Vado in che modo avete lavorato insieme per rendere possibile “EsotericArt”?

Elio Crifò 

Su “EsotericArte” abbiamo lavorato in due direzioni: integrare il prof. Odifreddi nell’azione scenica e incatenare il pubblico alle sedie creando una narrazione pulpitante, comprensibile, affascinante, spettacolare. La cultura è divertimento, gioia, piacere di passare del tempo in modo significativo e non rappresentazioni sceniche ermetiche, noiose, pedanti“.

Massimiliano Vado

In modo impavido.  L’argomento è delicato ma affascinante: o lo si cavalca o non vale neanche la pena avvicinarvisi. Facciamo il possibile per farlo scorrere complicato nel modo più semplice possibile“.

Perché parlare oggi di esoterismo, simbologia e numerologia?

Massimiliano Vado

Il teatro o è politico – e mai sociale – o non ha senso di esistere. E’ di tutti ma non per tutti“.

Elio Crifò 

Perché quando si parla di esoterismo in Italia molti sono convinti che si tratti di qualcosa di oscuro, di satanico, legato alla magia nera, a riti orgiastici insomma. C’è un’ignoranza crassa, anzi obesa. Le scienze esoteriche dicono una cosa molto semplice: la qualità della vita dipende dalla qualità delle scelte, la qualità delle scelte dipende dalla qualità di ragionamento, la qualità di ragionamento dipende dalla qualità di pensiero. Solo un’alta qualità di pensiero ha permesso a Einstein di giungere alla teoria della relatività e a Bruce Lee di far danzare il suo corpo nel ‘Kung Fu’”.

Perché considerare i numeri così significativi?

Elio Crifò 

I numeri sono significativi. A noi sembra strano perché veniamo educati a usare i numeri solo per calcolare l’IVA e gli interessi bancari e non, per esempio, per decodificare le ‘Sacre Scritture’. Sant’Agostino ci ricordava che nella Bibbia, Mosè, Elia e Cristo digiunano, tutti e tre 40 giorni, perché questo numero, 40, indica il trascorrere del tempo. 10 è un ciclo, 40 sono i 4 cicli del giorno, i 4 cicli dell’anno. I tre profeti digiunano perché l’uomo è imprigionato nel tempo mentre Dio, al di là del tempo e dello spazio, si è immerso nel tempo, attraverso il digiuno. Ecco, questa è la breve sintesi di quanti pensieri possono essere contenuti dentro un numero“.

Massimiliano Vado

Perché se fai più caso alla superstizione che alla matematica, vuol dire che hai vissuto solo a metà“.

Quali elementi, secondo voi, mettono in relazione l’arte del Medioevo a quella attuale, addirittura accostandola alla musica?

Massimiliano Vado

L’arte è un bisogno; è necessaria in modo ecumenico. Se pensi che con l’arte non si mangi vuol dire che non hai mai respirato. Nel Medioevo, come oggi“.

Elio Crifò 

Tutte le arti, estrapolate dalla stupidità a cui sono costrette dalle famigerate esigenze di Mercato, hanno un linguaggio e un intento comune: la trasformazione della materia bruta in bellezza. In “EsotericArte” partiamo dalla proporzione aurea, che si può considerare come il DNA comune a ogni cosa dell’Universo ma anche la base di ogni creazione artistica umana. Da Fidia a Botticelli, da Leonardo a Picasso, da Bach e Beethoven a Ligeti a Stravinsky sono tutti uniti dal mistero della proporziona aurea. D’altronde, l’Universo, la vita e l’uomo stesso, continuano a rimanere, per noi, un mistero“.

Quale piega prenderà l’intervento di Piergiorgio Odifreddi?

Elio Crifò 

Il prof. Odifreddi da un lato sosterrà il concetto esoterico che i numeri non sono quella banalità a cui siamo abituati e dall’altro mostrerà come la matematica può essere totalmente staccata dalla relazione con il divino o quantomeno staccata dalle religioni, in quanto, per Odifreddi, le religioni pretendono di far passare per razionale (la teologia) ciò che non lo è affatto: Dio!

Massimiliano Vado

Spero ecceda nelle picconate“.

Massimiliano Vado

Come si è avvicinato al mondo che racconterà Crifò?

Con cautela registica e curiosità spettatoriale. Lo faccio partire, poi lo assecondo; infine lo esalto“.

In che modo, inoltre, ha sviluppato la regia di “EsotericArt”?

Come se stessi restaurando un mosaico. A Ravenna“.

Dal teatro all’arte: trova ci siano punti di congiunzione tra i due ambienti?

Sono lo stesso ambiente. Non c’è separazione. Anzi ora che è rimasta l’unica arte non riproducibile in nessun modo, il teatro è arte pura. Distilliamola“.

Secondo lei, come si approccerà il pubblico di fronte a tanta magnificenza e ai tanti collegamenti?

Sono curioso di scoprirlo: in fondo questa nostra cosa è un esperimento coraggioso; qualcosa di mai provato in precedenza“.

fonte: http://www.brainstormingculturale.it/intervista-a-elio-crifo-e-massimiliano-vado/

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E se a qualcuno certi toni e certe maiuscole possono far immediatamente respirare un’aria tradizionale spesso legata alle forme più esaltate del pensiero reazionario, ricordiamo la riflessione di Gramsci (tratta dai Quaderni del Carcere in cui il Fascismo lo aveva imprigionato) che potrebbe serenamente essere posta in calce allo spettacolo: “Cultura, non è possedere un magazzino ben fornito di notizie, ma è la capacità che la nostra mente ha di comprendere la vita, il posto che vi teniamo, i nostri rapporti con gli altri uomini. Ha cultura chi ha coscienza di sé e del tutto, chi sente la relazione con tutti gli altri esseri”.

A fare da controcanto (come in passato Vittorio Sgarbi) alla voce narrante di Crifò, appare Piergiorgio Odifreddi, “il matematico impertinente” ovvero l’incarnazione più baldanzosa dello scientismo imperante additato dal teatrante. L’idea è molto apprezzabile: uno spettacolo che, con forza e chiarezza, condanna la mentalità dualistica, dominante come prassi ormai in qualsiasi forma involgarita di dibattito corrente, mostra proprio la possibilità di ospitare su un palco visioni opposte.

fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/12/05/esotericarte-ho-apprezzato-lo-spettacolo-ma-non-il-discorso-finale-di-odifreddi-su-dante/4813101/

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